30 Marzo 2019 —
Siamo al penultimo giorno di questo anno assurdo che è il 2019, eventi brutti, uno in particolar modo si sono susseguiti con una frequenza più che fastidiosa, alcuni invece di una bellezza e di una gioia che difficilmente si può dire a parole.
Ne ho in mente due, uno molto intimo e uno invece che è stato assolutamente pubblico, un evento che mi ha o meglio che ci ha perché io e Alessandra camminiamo sempre assieme, coinvolti in modo totale e che ci ha dato una gioia che mai avevamo sperimentato, parlo del matrimonio di uno dei miei Fratelli tipistrani con la nostra carissima Amica Barbara.
Già da dicembre dell’anno precedente eravamo stati messi al corrente della loro decisione, la sorpresa è stata duplice perché Alessandra è stata investita della carica di testimone e mi aspettavo di fare altrettanto per Claudio/Oso, mi sbagliavo.
Quei due adorabili pazzi hanno voluto che Io celebrassi la cerimonia della loro unione, come gesto di affetto e con la battuta ci hai fatto mettere assieme adesso ci sposi, scopro così che con una semplice richiesta in comune e un successivo colloquio si viene delegati dal Sindaco a fare le sue veci per la celebrazione dei matrimoni, e giuro che mai avevo sentito questa cosa ma evidentemente loro si.
Nel periodo precedente alla cerimonia mi sono trovato in una situazione paradossale, non mi sposavo Io ma ero più teso che se così fosse, quando mi son sposato non sono andato a scegliere un vestito, ne avevo uno e quello ho usato (in compenso sono dovuto correre a comprare le scarpe al mattino perché mi han detto che non potevo sposarmi con gli stivali della Timberland), in questo caso sono andato con Claudio ad aiutarlo a scegliere il suo e viceversa, sono andato dal parrucchiere dopo circa 10 anni a farmi mettere a posto capelli barba e baffi, lo avevo fatto da solo al mio matrimonio.
È il mattino del 30 e alle 6 siamo svegli, ci prepariamo chiedo ad Alessandra di farmi bene la coda e la osservo mentre si veste elegante per l’occasione e si trucca, è più bella che mai, scendiamo per bere il caffè e in cucina troviamo il nostro Amico Massimo, testimone di Claudio che s’è fermato da noi a dormire, siamo tutti tesi come corde di violino, Massimo scende a recuperare Claudio verso le 10 e andiamo tutti a bere un altro caffè alla piccola Asia qui sotto, Michele il proprietario è anche lui un Amico, e come tale si comporta, dopo poco ci raggiungono Marina e Giovanni altri Amici fraterni, Cesare e Guido altri 2 dei Fratelli Tipistrani ci avvisano che sono ancora per strada e che ci vediamo direttamente a villa Scheibler dove si terrà la cerimonia, sono le 10.30 la cerimonia è alle 11.30 e dobbiamo essere li per le 11 per sbrigare la burocrazia, ci avviamo e una volta li non c’è lo spazio per parcheggiare volano le prime due saracche.
Dopo una decina di minuti li raggiungo alla villa dove li avevo mollati e vado in ufficio dove la funzionaria addetta mi fa indossare la fascia tricolore restando stupita di come la infilo al primo colpo e senza problemi, le rispondo che non e’ la prima volta che indosso una fascia ma che di solito è azzurra, mi consegna un pieghevole come questo
Esco e la gente comincia ad arrivare un po di fotografie e di chiacchere tra di noi, è da molto tempo che i tipistrani non si riuniscono, arriva anche la sposa ed è stupenda, ultima burocrazia e ci avviamo alla cappelletta, il pubblico si accomoda gli sposi e i testimoni anche, sono dietro il banco e mi sento strano, sono emozionato, orgoglioso, felice, teso per la responsabilità che mi attende, comincia la cerimonia e leggo ad alta voce il pieghevole, incespico appena sul primo articolo del Codice Civile, arriva il momento in cui chiedo agli sposi se vogliono prendersi come moglie e marito e al si recito la formula in cui sono uniti in matrimonio.
Cazzo… l’ho fatto, l’ho fatto davvero sono stato Io, ho celebrato il matrimonio di due dei miei migliori Amici, non era uno scherzo o un sogno l’ho fatto davvero.
Mi ricordo che durante il colloquio per avere la delega il funzionario mi ha detto che ho un minimo di tempo per fare un discorso, ho una cosa da dire, sono mesi che l’ho in gola, dico a voce alta vi rubo solo due minuti, vedo qualche espressione curiosa, qualcuna preoccupata, qualcuna un po scocciata, ma i miei occhi sono solo per Barbara e Claudio, “già in passato mi sono stati tributati degli onori e dei riconoscimenti, mi sento parlare con la voce rotta dall’emozione, ma confronto a quanto ho fatto oggi, a quanto voi mi avete chiamato a fare è niente, niente vi voglio bene”, la voce non sembra neanche la mia e ho gli occhi lucidi, Claudio si batte con discrezione il pugno destro sul cuore e il suo viso è emozionato come e più del mio ricambio il gesto, Barbara mi guarda e basta ma in quello sguardo c’è tutto il bene che mi vuole, l’ultimo sguardo è per Ale, mi sorride ed è felice per me, lei sa anche quello che gli altri non sanno, quello che nessuno sa, è l’unica li dentro che capisce veramente il mio stato d’animo, un motivo in più per amarla, Dio mio quanto è bella con quel sorriso.
La funzionaria addetta fa la cerimonia dello scambio degli anelli e si comincia a mettere firme, chiedo ma se io non firmo non vale? L’addetta risponde esatto se lei non firma non vale, mi volto verso i due novelli sposi mi dipingo una bella faccia da schiaffi e a mezza voce chiedo ok quanto mi pagate?
Riescono a non ridermi in faccia e Io firmo.
Usciamo per le foto di rito e la funzionaria con massima discrezione mi dice appena ha finito per favore venga in ufficio a restituire la fascia che tra 20 minuti c’è un altra cerimonia.
Riusciamo a fare anche una foto noi 4 tipistrani non era mai successo 🙂
Un viaggetto verso il ristorante, li ci attende la Gabriele Scaratti Band che allieterà il resto della giornata con la musica blues che tutti amiamo e che loro suonano come pochi, il resto della giornata passa in un atmosfera allegra e felice, e Barbara si esibisce in una danza orientale per Claudio, lo sguardo di quella donna è una cosa indescrivibile, amore allo stato puro non trovo altra definizione.
La giornata finisce, siamo tutti stanchi, si torna a casa Massimo è nostro ospite, prende due bicchieri, la bottiglia di lagavulin è sul tavolo ne versa due dosi da “giovanotto” e brinda ad Anna che non era con noi di persona, ma che è sempre nei nostri cuori e che oggi è felice più di tutti noi, finisce così questa giornata meravigliosa, strana, dolce, incredibile, con un brindisi.
Categorised as: Life
Comments are disabled on this post