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Tecnicismi vari di un Sysadmin Linux ma anche qualcosa della sua vita

Virtualizzazione di macchina fisica sotto XEN un altro modo —

Come avevo precedentemente spiegato con un tool di vmware e un successivo passaggio di qemu è possibile virtualizzare una macchina fisica.
Essendomi in questo periodo trovato a supportare i colleghi dell’ufficio tecnico con l’uso di clonezilla per prevenire problemi sui PC montati sulle macchine che produciamo mi sono trovato a fare un paio di riflessioni tra me e me e oggi avendo (stranamente) una giornata non da delirio come nell’ultimo periodo mi sono cimentato col mio test.
Sostanzialmente il mio ragionamento è stato questo, se con clonezilla posso ripristinare un ambiente su un disco fisico che non ha neanche la tabella delle partizioni lo stesso deve/dovrebbe valere per un disco virtuale, quindi mi sono preparato un immagine del mio PC 52 che e’ una vecchia workstation Z400 HP usata per fare la gestione del Samba AD e per il managing dell’antivirus piu’ tutte le schifezze varie e assortite che possono capitare da usare una volta nella vita.
Clonezilla permette di usare come /home/partimage una share remota o via samba o via ssh io ho scelto questa seconda opzione usando come server di destinazione il mio PC0 macchina che uso normalmente per lavorare.
Quindi Il PC52 che è uno XEON 8 core con 6 GB di RAM e 300 gb di disco e’ diventato un immagine clonezilla in una directory sul mio pc.
In ambiente di test ho creato con lvcreate -L 300G testing -n PC52 il volume che avrebbe accolto poi l’immagine e nella directory di xen ho creato il file di configurazione PC52 fatto in questo modo:
#
# Configuration file for the Xen instance pclos
#
#
#  How to boot
#

builder = ‘hvm’
boot = ‘d’
#boot = ‘c’
device_model_version=”qemu-xen”
device_model_override = ‘/usr/bin/qemu-system-x86_64’
#
#  Hostname
#
name        = ‘PC52’
#
#  Disk device(s).
#

disk        = [ ‘phy:/dev/testing/PC52,xvda,w’ ]
#disk        = [ ‘phy:/dev/testing/PC52,xvda,w’, ‘file:/home/xen/cdrom/clonezilla.iso,xvdc:cdrom,r’ ]

#
#  Networking
#
vif = [ ‘mac=00:16:3E:A3:16:F2, bridge=xenbr0’ ]

#  Local set-up
#
#   Limits
vcpus       = ‘8’
memory      = ‘12288’
#
# choose vnc or sdl for console
#

vga       = ‘stdvga’
videoram  = 16
sdl       = 0
vnc=1
vncunused=0
vncdisplay=13
vnclisten=”0.0.0.0″
vncpasswd = ”

Da notarsi che per fare il boot la prima volta ho commentato la voce disco giusta e ho fatto fare boot con il cdrom.

La procedura per il restore è praticamente identica a quella per la creazione salvo che si sceglie la voce restore.
Clonezilla avvisa che non trova sda ma xvda e dice se vuoi provvedo a creare un immagine temporanea che punta a xvda al posto di sda basta accettare e la procedura di restore (lunga come la fame) parte alla fine dare poweroff come opzione per spegnere la macchina, editare il file di configurazione PC52, commentare la voce col CDROM, scommentare quella senza salvare e uscire.

Lanciare pc52 con xl collegarsi via vnc e si vedra’ che Windows si adegua al nuovo HW, e quindi parte tranquillamente, fatta la login Windows va attivato.
N.B. se assegnate l’IP macchina via DHCP bisogna modificare il server inserendo il nuovo MAC address.
Tutto il lavoro è forse un poco più lungo del metodo precedente, ma è infinitamente più facile.

 

 

 

 

 

 

 


Categorised as: Linux | virtualizzazione | Work

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